Non ci riesco proprio, è più forte di me!
Al massimo riesco a resistere quattro o cinque settimane a terra. Poi è come se mi venisse un po’ di ansia, credo sia un po’ il senso dell’astinenza. E così mi si insinua nel cervello l’idea di risalpare almeno per un giorno. Cerco tra tutti i miei contatti chi esce anche in questo periodo di tardo autunno. Non tutti organizzano ancora uscite. Io in questo periodo riesco a muovermi tra Genova e La Spezia. Il mare chiama. Paolo di Xenia Sailing Asd risponde. Ci vediamo venerdì sera alla Marina del Fezzano. Yeppa!!! #Sailing!!!
Così venerdì sera arrivo a La Spezia, direzione Marina del Fezzano dove ci aspetta Windy Night, un Sun Odyssey 37. La barca ha tutte le comodità e confort del caso ed in porto viene riscaldata. Anche nel periodo invernale potrete effettuare delle uscite nel fine settimana con corso a vela o semplicemente di navigazione in relax e la sera rientrare in questa comoda e attrezzata Marina dove ormeggiare in porto.
Sabato mattina si esce, c’è una giornata primaverile, ma siamo al 18 novembre. Il Golfo regala sempre grosse emozioni. Stamattina avrebbe dovuto raggiungerci il resto dell’equipaggio, ma c’è stata una defezione causa influenza stagionale. In realtà anche io non sono in splendida forma ho un raffreddore cronico da più di due settimane. Ma sono certa che con due giornate la fuori di salsedine e libertà tornerò sana come un pesce! Il mare cura tutto!
Così mi ritrovo ad avere la sfacciata fortuna di uno skipper tutto a mia disposizione per imparare un po’ di “abc” sulla vela e una aiutante skippera junior deliziosa che mi insegnerà un sacco di cose: Giadina, anni 9, la figlia di Paolo.
Mi fanno vedere e mi viene spiegato come si mollano gli ormeggi e come disancorare. Ci sono un sole e un cielo incredibili ma non c’è molto vento per il momento. Si esce dal porto e si va in direzione Porto Venere.
Durante la navigazione però un po’ di lezione sui nodi marinari. Il nodo parlato, ideale per assicurare la cima del parabordo alla draglia, la gassa d’amante il nodo ad occhiello.
Sono stata più volte in questa zona del Golfo, ma sempre via terra (ve ne parlerò in un altro articolo), mai in navigazione a vela. Quindi questa volta posso ammirare il Golfo dei Poeti dal mare…lentamente… I colori qui sono quelli della Liguria che tanto amo.
Siamo nel Golfo della Spezia noto come Golfo dei Poeti. Corrisponde al tratto di mare e di costa Ligure compreso tra i Comuni di Portovenere a ovest e Lerici ad est. Al centro è posizionata la città di La Spezia da cui prende il nome. Tale denominazione deriva soprattutto dal fatto che nel corso dei secoli molti scrittori, pittori e poeti hanno vissuto nei borghi del golfo, incantati dalla bellezza di questo tratto di mare.
Ci lasciamo alle spalle Fezzano uno dei tredici borghi marinari in cui nel mese di agosto si svolge il palio del golfo, una competizione fra barche a remi che si svolge in questo tratto di mare. Pare che il pittore Sandro Botticelli abbia soggiornato, per un certo periodo, proprio a Fezzano, dove si innamorò della sua vicina di casa, una bellissima donna aristocratica genovese, Simonetta Vespucci. Lui la sceglie per rappresentare la celebre Venere nel famoso dipinto “la nascita di Venere”. Alcuni studiosi sostengono che il mare dipinto dietro l’immagine della Venere sia proprio quello di questo tratto di golfo.
Uscendo da Fezzano troviamo alla nostra destra Le Grazie e poi il promontorio di Portovenere.
Di fronte a Portovenere le isole di Palmaria, Tino e Tinetto, che insieme alle Cinque Terre sono state inserite tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco.
Passiamo sotto la chiesa di San Pietro in stile gotico, di fianco alle grotte marine di Lord Byron sovrastate dal Castello Doria e dalla sua rocca. Un po’ di raffiche di vento e si aprono le vele.
“Là fuoriesce il tritone dai flutti che lambiscono le soglie d’un cristiano
tempio, ed ogni ora prossima è antica. Ogni dubbiezza si conduce per mano
come una fanciulletta amica.
Là non è chi si guardi o stia di sé in ascolto.
Quivi sei alle origini e decidere è stolto: ripartirai più tardi per assumere un volto.”
Portovenere Eugenio Montale
Navigazione verso Tino e Tinetto, pranzo in rada e poi si prova a muoversi verso Lerici. Il vento è completamente calato e noi vogliamo usare le vele. Niente da fare ci godiamo il tramonto e rientramo.
Una doccia bollente in marina e andiamo a cena a Portovenere. Ecco il mare mette sempre una fame da lupi.
Domenica mattina proviamo a navigare verso San Terenzo e Lerici. Certo che viste dal mare sono uno spettacolo. Proseguiamo sotto costa in direzione Tellaro, pranzo in rada, e dopo una richiesta di vento a Eolo con tanto di monetina gettata in mare, dopo pranzo veniamo accontentati, arriva vento, si piega che è una meraviglia, è necessario coprirsi velocemente perchè fa freddo. Possiamo navigare a vela per qualche ora prima di rientrare.
La vela è prima di tutto uno sport troppo spesso considerato elitario. Non è così. È possibile provare. È uno sport meraviglioso. Non è scontato dire che richiede del tempo da dedicarvi, soprattutto per chi non abita in una città di mare. Il percorso per imparare è lunghissimo. Bisogna conoscere, ascoltare, provare e riprovare e navigare il più possibile. E io ho sete di imparare sempre di più. Ogni volta che sto con il mare io sono più felice.
Riprendo in mano il telefono: Silvia. Ecco il mare a volte vi farà dei regali meravigliosi: gli incontri con le persone che conoscerete seppur per pochi giorni. Alcune di queste vi entreranno nel cuore. Vi racconto questa storia nel prossimo articolo, di quando il mare ti chiama così fortemente che non puoi dirgli di no.
Intanto il mio grazie va a Paolo e a Giada e al mare come sempre, perché anche questa volta mi ha regalato un incontro bellissimo. A presto. Buon vento! P.S.: non ho più il raffreddore, guarita!