Dopo una serata fra le stradine di San Vito e il Cous Cous prima di ritornare verso Trapani facciamo un breve tappa nella Riserva dello Zingaro. La Riserva naturale opposta a quella di Monte Cofano.
Nel tratto di costa che va da San Vito lo Capo a Castellammare del Golfo, sette chilometri di natura incontaminata dove vivono e nidificano i rapaci, è qui che si estende la Riserva Naturale dello Zingaro, divenuta tale nel 1981.
La riserva si visita solo a piedi, nulla deve disturbare la quarantina di specie di uccelli che qui nidificano.
In alternativa si può appunto raggiungere via mare. L’unico divieto è quello di avvicinarsi col motore della barca acceso al di qua dei 300 metri dalla costa. La prima cala della Riserva è Tonnarella dell’Uzzo.
Ci fermiamo con una macchina fotografica subacquea nella baia di Calampiso appena prima di quella della Tonnarella. Maschere, pinne, boccaglio e una maglia di licra per immergersi. I fondali sono limpidi e ricchi di pesci e coralli e di piccole grotte sottomarine. Scattiamo qualche foto.
Io a nuoto raggiungo la spiaggia di Calampiso, in realtà credo di essere entrata abusivamente in una spiaggia privata di un resort. Così con le pinne e la maschera in mano e a piedi nudi mi infilo in uno di quei sentieri che portano via terra alla cala successiva.
La vegetazione è un’esplosione di colori e soprattutto di profumi intensi: gli arbusti di olivastro, i mandorli e i carrubi si mescolano alle rigogliose distese di palme nane. E il rosmarino è ovunque. Io sono a piedi nudi con addosso una maglia di licra oversize, bagnata fradicia. Capisco dagli sguardi della gente, che incontro in quei pochi metri di sentiero percorso, che forse è il caso di tornare indietro, rituffarmi in mare e tornare al catamarano.
Adoro questa vita un po’ da zingara. Il contatto con la terra e con il mare in terra siciliana diventa ogni volta più amplificato. Non mi sono mai interessate particolarmente le vacanze da “vip” passatemi il termine. Intendo unta e bisunta di olio abbronzante distesa in spiaggia. Immobile. Su un lettino in mezzo alla confusone. Con costume e infradito ultima moda. Io ho bisogno di esplorare e il mare per me è la via di accesso più semplice e la barca il mezzo migliore. Credo che sia dovuto al fatto che ti trovi davanti proprio tutto. 360 gradi di visuale esplorativa per capire da che parte dirigersi.
Dovremmo proseguire per Scopello. Sono anni che voglio andarci, ma ogni volta accade sempre un imprevisto tale per cui è necessario cambiare rotta. Sta per arrivare “malo tempo” come si dice qua. Quindi inversione di rotta e si risale verso Trapani.
La prossima volta che tornerò in Sicilia mi dedicherò alla scoperta dei borghi della Sicilia Occidentale, partendo da Scopello e arrivando a Cefalù. Un lungo tratto di costa, e non solo, tutto da visitare. Se volete trovare degli ottimi appunti di viaggio per scoprire questi borghi leggete qui.