Costiera Amalfitana: navigare tra i Golfi di Napoli e Sorrento
Due costiere che fanno parte di un unico tratto di costa che divide il golfo di Napoli da quello di Salerno.
La prima, quella Sorrentina, caratterizzata da un paesaggio tufaceo e basso, che si affaccia sul golfo di Napoli dominata da sua maestà il Vesuvio. La seconda, quella Amalfitana alta, dall’aspetto quasi dolomitico, che affaccia sul golfo di Salerno.
Amo navigare in queste acque e cerco di riuscire a venirci almeno due o tre volte l’anno.
Napoli e il suo golfo, Ercolano e Pompei con i loro tesori archeologici, rappresentano mete uniche conosciute in tutto il mondo. Ma è guardando verso il mare che Napoli e il suo golfo offrono suggestioni indimenticabili che è possibile apprezzare appieno in una vacanza in barca a vela.
Partendo dal porto di Marina Grande a Procida è possibile raggiungere in breve tempo destinazioni come Ischia, Capri, Sorrento, Positano ed Amalfi. Si tratta di mete uniche ricche di fascino, che non stancano mai perché ogni volta hanno da svelare un nuovo dettaglio ai suoi navigatori.
Questo itinerario è particolarmente indicato a chi è alle prime esperienze di navigazione con spostamenti brevi e la possibilità di fare rilassanti bagni lungo le due coste. La costiera amalfitana in barca a vela è perfetta per un battesimo con il mare.
La mia base di partenza è sempre la mia isola del cuore Procida. Che ve lo dico a fa. Ormai mia cara Saltness Crew voi lo sapete!
Arriviamo a Procida il giovedì sera del secondo fine settimana di ottobre. Qua è estate.
Siamo in 14. Abbiamo noleggiato due barche e infatti ci sono due skipper nel nostro gruppo. Siamo tra amici. Ogni volta si aggiunge qualcuno di nuovo, un amico di un amico, così questa “famiglia del mare” diventa più grande e si fanno nuove meravigliose amicizie.
Ogni anno il secondo fine settimana di ottobre veniamo qua per fare questa veleggiata.
Noi la chiamiamo la nostra festa di autunno in mare, perché di solito coincide con gli ultimi bagni in mare.
Giusto il tempo di sistemare i bagagli in barca e poi si corre a Chiaiolella a mangiare. Dove?
Ormai è un rito da anni. La prima sera si mangia sulla spiaggia da Girone.
Solo il rumore delle onde del mare e i piedi sulla sabbia.
PROCIDA – CAPRI (16 miglia nautiche)
La mattina successiva ci svegliamo presto e dopo aver fatto cambusa si mollano subito gli ormeggi in direzione Capri, verso Punta Campanella.
Il lembo estremo della penisola sorrentina dove le due costiere, quella sorrentina e quella amalfitana si uniscono e dove le acque dei due golfi di Napoli e di Salerno si separano. Punta Campanella si protende nel mare, inchinandosi a brevissima distanza alla maestosa bellezza di Capri.
L’isola azzurra per antonomasia, un blocco di calcare che emerge all’improvviso dal mare blu cobalto, un profilo costiero ritagliato di insenature e grotte. I profumi del mirto, degli agrumi, delle zagare. Capri offre uno spettacolo naturale tra i più affascinanti del Mediterraneo. Il profilo dell’isola è riconoscibile in navigazione quasi come fosse una stella polare.
Luogo prediletto dagli imperatori, Augusto e Tiberio la scelsero come rifugio e, ancora oggi, si possono ammirare i resti delle sontuose ville. Ed è proprio una volta che si raggiuge Punta Campanella e che si vira verso i Faraglioni che tutti sospirano e rimangono magnetizzati dalla sua bellezza.
Lungo questo tratto di costa si sviluppa il sentiero del Pizzolungo e sono presenti molte Ville tra cui quella di Malaparte (trovate un articolo cliccando qui)
L’isola ha un porto molto trafficato sul versante nord.
Per gli amanti delle rade come noi, il versante meridionale dell’isola, nella baia di Marina Piccola, verso i Faraglioni è il posto dove ormeggeremo per la notte.
Unico approdo sul versante meridionale dell’isola è frequentato per gli esclusivi stabilimenti balneari, tra cui Canzone del Mare, lido di richiamo internazionale negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso.
Da Marina Piccola con il tender è possibile scendere sulla spiaggia delle Sirene e poi spostarsi a Capri con l’autobus che troverete proprio in cima alla scalinata che porta dalla spiaggia ad una piazzetta. Per me questa è la zona più bella di tutta l’isola. La vista migliore di Capri.
Sono stata a Capri pochi anni fa e soggiornavo proprio all’albergo Weber Ambassador di Marina Piccola.
Scendiamo all’ora del tramonto e veniamo premiati per la prima volta.
Se volete leggere degli itinerari da fare via terra sull’isola di Capri vi lascio il link ad un articolo qui
La Piazzetta, con i suoi prestigiosi bar, è il centro dell’isola di Capri, sia per i turisti, sia per gli abitanti del posto, e chiunque arriva a Capri non può far a meno di passare da qui.
Ritorniamo a Marina Piccola per passare la notte in rada e dormire davanti ai Faraglioni nell’attesa dell’alba della mattina successiva. La cena in barca, la sua preparazione mentre si cucina a bordo tutti insieme, bevendo vino, con la musica in sottofondo e chiacchierando, dovrebbe essere dichiarata Patrimonio Unesco. Ma a questo giro siamo così fortunati da trovarci proprio sull’isola di Capri durante una lotta di luna piena.
Questa è magia.
La luna illumina il mare mentre i faraglioni ci proteggono.
Uno spettacolo immenso di madre natura.
La mattina ci svegliamo e vogliamo tutti vedere nascere il sole dal mare e spuntare in mezzo ai faraglioni.
Grazie Universo.
Appena il sole è sorto molliamo gli ormeggi e iniziamo la navigazione dentro la luce rigenerante del primo mattino.
Prua su Positano. Andiamo a vedere la costiera Amalfitana.
COSTIERA AMALFITANA
Da Capri verso Positano si naviga lungo quel tratto di costa che viene chiamata Costiera Amalfitana.
Siamo nel Golfo di Salerno. Dal punto di vista geografico, la Costiera Amalfitana detta la “costa delle sirene”, costituisce il versante meridionale della Penisola Sorrentina che divide il golfo di Napoli da quello di Salerno.
La bellezza incomparabile della Costiera Amalfitana ha incantato viaggiatori di ogni epoca, ed è uno degli itinerari più emozionanti di tutta Italia.
Si può godere appieno del paesaggio, anche percorrendo la nota Statale 163 Amalfitana, una delle strade più panoramiche d’Italia che risale al 1840. Se dalla statale via terra la visuale è dall’alto verso il basso, (l’ho fatta in macchina nel 2003) la visuale dal mare punta dal basso verso l’alto donando incanto alla vista.
Un puzzle di colori mediterranei che vanno dal blu del mare al verde della macchia mediterranea, ai colori delle terre. Terrazze rigogliose, sospese su un mare blu.
La Costa di Amalfi si apre con una prima insenatura di straordinaria bellezza: la Baia di Ieranto, una riserva naturale.
Continuando la navigazione si incontrano i tre isolotti di Lì Galli, situati di fronte a Positano.
Omero descrisse questi isolotti, quale luogo, dove Ulisse fu tentato dalle sirene.
Possenti scogliere si tuffano nel mare blu. È qui che noi ne approfittiamo per fare il bagno alla traina.
CAPRI – POSITANO (12 miglia nautiche)
Positano non ha un porto ma è possibile stare in rada, ormeggiando ai gavitelli messi a disposizione dagli ormeggiatori locali, proprio di fronte al paese. Il prezzo varia in base al tempo di permanenza e in genere comprende anche il servizio di taxi boat per chi intende scendere a terra con tutta comodità senza utilizzare il tender della propria barca.
Noi arriviamo a metà mattina, giusto in tempo per scendere e andare a fare colazione alla Zagara.
Marina Grande è la frequentata spiaggia che dà il benvenuto a chi arriva a Positano dal mare come noi.
Intorno a essa è tutto un susseguirsi di ristoranti, negozietti e locali.
L’arrivo dal mare dà la sensazione di essere uno spettatore privilegiato. Letteralmente incastonata nella montagna, sembrare una scenografia teatrale.
Il paese si sviluppa in verticale. Il bianco delle casette cubiche, i fiori di buganvillea che ricoprono i tetti, le cupole maiolicate scendono a cascata verso il mare.
Positano rifugio di artisti e intellettuali, conserva ancora quel fascino un po’ snob che intorno agli anni Sessanta la rese la località più “in” della costiera. Nella parte bassa Sulla piazza principale di Positano spicca la chiesa di Santa Maria Assunta caratteristica per la sua cupola rivestita di maioliche colorate.
Una volta scesi a terra ci infiliamo nelle strette stradine, con le numerose boutiques, Positano è famosa per un suo stile di moda fatta di abiti colorati.
Arriviamo al bar pasticceria la Zagara, una delle terrazze più famose e profumate di tutta Positano.
Questo locale ha infatti un ampio giardino esterno dove la copertura di tralicci in legno è avvolta dai fiori delle arance, le zagare. Uno spazio all’aperto dove le ceramiche vietresi fatte a mano, dei tavolini e dei pavimenti, incontrano la bellezza di un panorama mozzafiato.
Ampia scelta di cibi sia dolci che salati. Tutto ottimo.
Viste di Positano
POSITANO – ISCHIA (29 miglia nautiche)
Dopo aver passato la mattina a terra prepariamo il pranzo e ci mettiamo subito in navigazione.
Vogliamo raggiungere Ischia per l’ora del tramonto.
Navighiamo tutto il pomeriggio alternando momenti di ozio a momenti di bagni alla traina.
Destinazione Baia di Sorgeto per un ultimo bagno alle terme e poi notte in rada a Sant’Angelo.
Ischia è la più grande isola dell’arcipelago napoletano detta anche l’isola verde per la sua ricca vegetazione mediterranea, soprattutto sul versante Nord-Occidentale. Ischia è famosa anche per le risorse termali.
La Baia di Sorgeto, dove sono presenti sorgenti naturali di acqua calda, si trova invece lungo la costa meridionale dell’isola. Lungo questo versante che è alto, si trovano molte sorgenti termali, fumarole e fonti minerali che sgorgano proprio dentro le insenature in mare, proprio come a Sorgeto.
Appena usciti dalla baia di Sorgeto si trova il caratteristico promontorio di S. Angelo, ai cui piedi è situato l’omonimo borgo di pescatori. Ci fermiamo in rada a passare una ultima notte in mare di luna quasi piena.
ISCHIA – PROCIDA (5 miglia nautiche)
L’ultimo saluto deve essere a lei. La mia isola del cuore.
L’ultima veleggiata prevede il rientro in porto a Marina Grande dall’isola di Ischi a quella di Procida.
Il pranzo all’ancora e l’ultimo bagno davanti a Corricella e ai suoi colori serviranno per affrontare l’inverno.
Magnetica. Vulcanica. Dal mare seduti in coperta a guardarla come se fosse uno spettacolo teatrale che non finisce mai.
Trovate uno dei tanti articolo che ho scritto su Procida qui