UN LUOGO MAGICO: L’ABBAZIA DI SAN MICHELE
” Procida non è solo un trionfo di luce e di mare! Ha come ogni altro luogo la sua storia che qui è fatta di venti, di mare e di fede!
L’Abbazia di San Michele è testimonianza sacra di questo passato e occasione per accostarsi a Dio. ”
Amico visitatore, benvenuto!”
Monsignor Don Luigi Fasanaro – Vicario Curato dell’Abbazia
Imponente, millenaria, inondata dalla luce del Golfo di Napoli e protetta dallo sguardo del Vesuvio, l’Abbazia Di San Michele Arcangelo sorge sul promontorio di Terra Murata a circa 91 metri a picco sul mare.
Il borgo di Terra Murata per la sua posizione strategica costituì il primo nucleo abitativo dell’isola.
L’antico borgo costituito da un agglomerato di case dotate di un imponente e articolato sistema difensivo con mura e torri di avvistamento, era il luogo più sicuro dell’isola dove gli abitanti potevano trovare rifugio dalle temute incursioni saracene.
La vita del borgo si svolgeva tutt’intorno all’Abbazia di San Michele Arcangelo.
Nata come monastero benedettino, la chiesa è stata fondata nel 1026 e dedicata al culto di Sant’Angelo.
Solo in seguito, è stata intitolata a San Michele Arcangelo patrono dell’isola.
VISITE GUIDATE
Sono stata a Procida moltissime volte ma sono riuscita a visitare l’Abbazia solo a dicembre durante il periodo natalizio. La domenica è chiusa.
Se cercate sul sito ufficiale dell’Abbazia dovrebbe essere possibile usufruire di un servizio di visite guidate organizzato dall’Associazione Culturale Millennium, ma nonostante io abbia provato a comporre i numeri telefonici indicati sul sito più volte e a scrivere una mail a me non ha mai risposto o richiamato nessuno.
LA SALITA A TERRA MURATA
Per chi come me è dedito al culto di San Michele, ossia di colui che sconfigge il male a favore del bene consiglio vivamente di visitare questo luogo, che come il resto di tutta l’isola, la mia isola del cuore, è un posto magico.
Dedicategli almeno mezza giornata. Con calma e lentamente salite a piedi a Terra Murata.
Lungo il percorso in salita troverete tantissimi scorci da cui fotografare Procida in tutta la sua bellezza.
Si parte da Piazza Dei Martiri uno dei punti più panoramici dell’isola.
Si chiama così perché fu teatro nel 1800 di un tragico evento: l’impiccagione di alcuni procidani sospettati di aver aderito alla Repubblica Partenopea.
La piazza si affaccia proprio sulla sottostante Corricella e da qui si accede ad un’altra Chiesa bellissima: il Santuario di Santa Maria delle Grazie Incoronata.
Entrate a vedere gli affreschi della cupola che sono tenuti in modo impeccabile.
L’edificio è Santuario Mariano dal 1924 e lo troverete sempre aperto.
Da piazza Dei Martiri imboccate la strada che si chiama Salita Castello che porta all’antico borgo di Terra Murata. Il punto più alto dell’isola.
Passerete affianco ad uno degli hotel che più mi piacciono di tutta Procida si chiama Hotel la Casa sul Mare.
Un portone verde vagone segna l’ingresso ad un antico palazzo gentilizio risalente al XVIII secolo accuratamente ristrutturato dove sono state ricavate dieci camere direttamente affacciate sul mare. (http://www.lacasasulmare.it/)
Proseguendo lungo la salita si arriva al Belvedere dei Cannoni. Il settanta per cento delle fotografie che vedete soprattutto sul web su Procida viene scattato proprio da questa terrazza. La vista sulla Corricella da questo punto è sensazionale.
Ma occorre proseguire e salire ancora sempre lungo l’unica strada in salita. Si varca la porta d’ingresso alle mura. Alla vostra sinistra troverete Palazzo d’Avalos un palazzo di epoca cinquecentesca riconvertito dai Borbone in carcere e rimasto attivo fino agli anni settanta del secolo scorso. Anche l’Ex penitenziario è visitabile.
Alla fine della salita si arriva in una piccola Piazza dove troverete uno degli ingressi all’Abbazia. Affianco alla chiesa la Casa di Graziella.
L’ABBAZIA A TERRA MURATA
“Defende nos in praelio”
L’ingresso principale all’Abbazia è caratterizzato dalla presenza di una statua di San Michele Arcangelo e dall’iscrizione che proclama “Difendici nella Battaglia”
Appena si varca la soglia d’ingresso si rimane incantati ad ammirare il prezioso soffitto a cassettoni in legno laccato in oro zecchino, al cui centro è collocato il dipinto datato 1699 “San Michele che sconfigge gli angeli ribelli”.
L’interno è ricco di opere d’arte.
Percorrendo la navata centrale, giunti all’altare maggiore, si scorge l’antico coro ligneo del XVII secolo sormontato da quattro dipinti di scuola napoletana datati 1690 del pittore Nicola Russo, allievo del più famoso Luca Giordano.
Di particolare rilievo è la tela che raffigura l’apparizione e il miracolo di “San Michele Arcangelo che protegge l’isola di Procida” da una incursione saracena, poiché ci fornisce una immagine dell’isola a quei tempi.
Al centro del coro, fra i quattro dipinti, è collocata una statua in legno che raffigura San Michele Arcangelo datata 1606. Ai lati del transetto vi sono due grandi cappelle: a sinistra quella del Santissimo Sacramento, a destra quella dello Spirito Santo.
La navata sinistra è caratterizzata da tre cappelle ottocentesche.
Una intitolata a San Michele Arcangelo che ospita la preziosa statua del Santo patrono realizzata in argento e oro che viene ancora utilizzata durante le processioni.
La cappella di Lourdes, suggestiva ricostruzione della grotta di Lourdes testimonianza del fervente culto mariano degli isolani e quella della Madonna del Carmelo con le statue di Sant’Anna e Maria bambina che indossano gli abiti tipici isolani.
Sul lato opposto, nella navata di destra, vi sono tre altarini gentilizi un tempo appartenenti alle famiglie nobili dell’isola le quali celebravano in forma privata le funzioni religiose e qui avevano il diritto di sepoltura. In uno di questi durante il periodo natalizio era esposto un meraviglioso presepe interamente realizzato con conchiglie e frutti del mare. Una vera e propria opera d’arte.
Sono presenti anche dei piani sotterranei al momento non accessibili e non visitabili dove si trova un percorso museale, una Biblioteca e un Presepe permanente.
LA TERRAZZA DELL’ABBAZIA
Il tour finisce con la possibilità di uscire sulla terrazza dell’Abbazia.
Luce, luce e ancora luce e la forza dirompente del Vulcano, del Vesuvio che guarda San Michele, si affacciano l’uno sull’altro quasi a proteggersi. Questa terrazza è imperdibile. Forse il punto in cui convergono le energie più remote e più potenti dell’isola.
Sono rimasta ad ammirare lo scintillare della luce sul mare blu del Golfo di Napoli che urlava tutta la sua bellezza attraverso le urla di un forte vento di Tramontana. Un luogo magico.
LE PROCESSIONI
Due sono le processioni in onore del Santo Patrono.
La prima l’8 maggio, data canonica dell’apparizione del 1535, in cui la statua in oro e argento dell’Arcangelo Michele dopo la S.Messa viene portata in processione per tutta l’isola dai Confratelli detti “dei Gialli”(dal colore della “mozzetta” che portano sulle spalle), seguita dal corteo dei fedeli procidani.
La seconda il 29 settembre giorno in cui ricorre la festività degli arcangeli. La statua di San Michele dopo la S.Messa viene portata in processione fino al belvedere dei Cannoni da dove viene impartita la benedizione su tutta l’isola.