GENOVA E LA SUA LANTERNA
Genova di ferro e aria, mia lavagna, arenaria.
Genova città pulita. Brezza e luce in salita.
Genova verticale, vertigine, aria scale.
Genova ch’è tutto dire, sospiro da non finire.
Genova quarta corda. Sirena che non si scorda.
Genova bianca e a vela, speranza, tenda, tela.
(Giorgio Caproni)
UN DESTINO SEGNATO DAL MARE
Il mare per Genova è sempre stato una specie di destino.
La Lanterna è la prima cosa che si vede quando si arriva a Genova sia dal mare che dall’autostrada.
È anche l’ultima cosa che si vede quando te ne vai, quando con la nave ti allontani dalla città e saluti Genova e tutto il suo golfo.
È un simbolo di Genova ed è un simbolo creato dai Genovesi, ed è una delle tante cose di questa città che guardano sia da una parte che dall’altra. La Lanterna guarda il mare ma guarda anche la città. Simbolo di comunione fra terra e mare.
La Lanterna per chi è nato a Genova è il faro che illumina la notte dell’uomo. È speranza e forza rinnovata per chi va per mare. Il Faro scruta l’orizzonte e per chi resta a casa è l’assenza dell’uomo. È il sentimento ostinato di donne immobili sotto il vento di Scirocco.
Questo faro è in funzione da 900 anni, è quindi un testimone proprio della storia di questa città che vediamo adagiata, allungata, lungo la costa per lasciare spazio, poi alle sue spalle, ai terreni terrazzati coltivati.
Tutto guarda il mare a Genova.
STORIA DELLA LANTERNA DI GENOVA
Proprio dove sorge la Lanterna di Genova c’erano le antiche porte di ingresso della città.
L’Antica Ianua, nome latino della città, che sta a significare proprio “porta, passaggio” è stata una delle protagoniste della storia del Mediterraneo insieme al suo faro, ad oggi ancora uno dei più importanti del mondo.
Questo era un simbolo per chiunque venisse dal mare o volesse intraprendere un viaggio in mare.
Genova ai tempi dei Doria era potente e abilissima negli affari. Una città volta al commercio che grazie al suo mare e al suo porto dominava su buona parte del Mediterraneo al punto da chiamarlo Mare Nostrum.
Una città forte, con una grande personalità, creatività, cultura e storia da raccontare.
Nei sui caruggi e nei suoi palazzi si possono scoprire molte meraviglie che rappresentano quelle del nostro Bel Paese.
Tanta genialità, tanti capolavori nascosti e arte ovunque.
La Lanterna veniva usata come mezzo di comunicazione tra l’autorità portuale e l’allora Palazzo Ducale. Attraverso dei segnali luminosi il Porto avvertiva la città se era sotto attacco, oppure quante navi c’erano.
Quello che vedete oggi risale al 1543 ma la sua storia è molto più antica. La Lanterna che oggi vediamo è la stessa innalzata all’inizio del Cinquecento su Capo di Faro.
La torre è divisa in due sezioni e con i suoi 77 metri di altezza (117 se si conta anche lo scoglio) è il faro più alto del Mediterraneo, il secondo in Europa, oltre che il più antico fra quelli in attività.
Il faro intermittente sulla sua sommità ha una portata di 33 miglia nautiche ovvero poco più di 50 chilometri.
COME RAGGIUNGERE LA LANTERNA DI GENOVA
La Lanterna si può raggiungere solamente a piedi, percorrendo la passeggiata che parte dal vicino parcheggio del Terminal Traghetti. La passeggiata si snoda poi per 800 mt sopra alle banchine del Porto di Genova.
Potete raggiungere la passeggiata che porta alla Lanterna in bus o metro scendendo alla fermata Metrò Dinegro.
Basta attraversare la strada andando sul lato mare e proseguire fino al Terminal Traghetti, dove poi inizia la passeggiata. Troverete sul perimetro del parcheggio, alcune righe bianche e rosse con il simbolo della Lanterna che vi condurranno, all’inizio della passeggiata.
Oppure potete addirittura partire dal Porto Antico, dalle memorie di moli, magazzini, facchini e mercanti, passando davanti al Museo Galata a Mare e alle banchine del porto commerciale, per arrivare sempre alla zona dei Terminal Traghetti.
LA PASSEGGIATA VERSO LA LANTERNA
La passeggiata della Lanterna è stata costruita nel 2001 con l’intento di collegare la città con il suo simbolo e creare una sorta di terrazza sul Porto di Genova, restituendo così l’area portuale alla città. Il percorso, lungo circa 800 mt, percorre il sedime delle mura seicentesche ed ottocentesche.
Ha una struttura in acciaio e legno da cui si inizia a percepire la grandezza e l’imponenza di questo faro. È da questo punto che si vede molto bene lo stemma della città di Genova: la croce rossa su fondo bianco, bandiera che i Genovesi avevano conservato dopo le crociate.
La passeggiata è lievemente in salita perché vi deve portare ai piedi della Lanterna, sullo scoglio su cui sorge.
Il percorso è disseminato da una serie di cartellonistica che vi da informazioni storiche e anche più recenti.
Sia la passeggiata, sia il piazzale alla base del faro offrono un eccezionale panorama sul porto e sulla realtà del lavoro portuale. Si vede Genova colorata dai container brulicare dentro il suo porto.
IL MUSEO DELLA LANTERNA DI GENOVA
I bastioni che le corrono intorno, in realtà non difendevano la Lanterna, ma la Porta Nuova, costruita dopo il 1800 a sostituzione di quella seicentesca, attraverso cui si accedeva a Genova da Ponente.
La ricostruzione del 1543 ha interessato solo parzialmente la parte superiore della torre.
Oggi, all’interno delle fortificazioni, si trova un museo sulla Lanterna (https://www.lanternadigenova.it/) dedicato a raccontarne la storia, la trasformazione del contesto urbano attraverso filmati, documentari e ad illustrare come funziona questo faro. Infatti nelle ultime sale, dette dei “Cannoni”, sono esposti dei fari e fanali, dove il visitatore può comprendere il funzionamento di questi importanti riferimenti per la navigazione.
Il faro è fondamentalmente una sorgente di luce. Con una sorta di bicchiere di cristallo che gli ruota attorno, facendo ruotare poi il raggio. Fino a 50 anni fa con una manovella si caricava un meccanismo che consentiva la rotazione per 7 ore circa, poi bisognava ricaricarla un po’ come un vecchio orologio. Nel tempo si è poi passati a delle lanterne, delle lucerne che sfruttavano l’energia prodotta dalla combustione dell’olio d’oliva. Poi si è passati al gas e all’elettricità.
LA SUA FUNZIONE
Si tratta di una struttura di varie lenti che sono realizzate con un cristallo purissimo e sopra c’è una sorta di cupola a specchio. Questa specie di sistema di lenti concentra la luce interna che riesce poi a proiettare per un raggio di circa 50 chilometri.
La Lanterna ha anche un’altra funzione. Serve da aerofaro per il vicino Aeroporto di Genova Cristoforo Colombo.
Una volta visitate le sale del museo si accede ad un percorso guidato anche all’esterno per poi arrivare al cuore della Lanterna, la torre. La Marina Militare concede gratuitamente e senza oneri al Comune di Genova la possibilità di apertura al pubblico della torre Faro fino alla prima terrazza panoramica.
L’ingresso include l’accesso a una scalinata di 172 gradini che conduce alla prima terrazza panoramica, da cui potete godervi la vista della città e del porto. La salita è ripida e molto stretta. La sconsiglio a chi soffre di claustrofobia o a persone con problemi cardiaci o di deambulazione.
Da qui si può vedere Genova, una veduta incredibile che vi passa attorno e che vi racconta una storia molto antica.
LA ZONA DEL PORTO COMMERCIALE INTORNO ALLA LANTERNA
Dalla terrazza raggiungibile della lanterna, è fortemente evidente la vocazione commerciale e mercantile di Genova.
La forza che ancora oggi risiede nel suo porto che continua a produrre incessantemente. Questo porto continua ad essere un grande concentrato di energie multilingue.
Le prime cose che si notano da quassù sono tre: i colori accesi dei container che sembrano essere mattoncini dei lego, le alture di Genova con l’occhio che punta verso il mare, le fabbriche che ancora oggi trasformano il carbone.
Se chiudete gli occhi potete immaginarvi indietro nei secoli. Provate a mettere un filtro color seppia davanti alle vostre immagini.
Potrete sentire e vedere un molo chiassoso, un agglomerato di gente di mare che lavora sulle costruzioni navali.
Un borgo marinaio, dove si stabilirono maestri d’ascia, velai, fabbri, ferrai, fabbricanti di ancore, di remi, di pulegge Disegnatori di carte per la navigazione ed infine i marinai esperti che avevano il compito di portare soccorso in caso di tempesta o altro alle navi ancorate o in entrata nel porto.
CALATA GIACOBBE
Sulla Calata Giacobbe ancora oggi si imbarca e si sbarca quella che un tempo era la principale fonte energetica di Genova: il carbone. La Compagnia portuale che da oltre cent’anni opera nel porto di Genova impiega oggi le più moderne tecnologie per la movimentazione di carbone.
Questo quartiere era la casa dei “carbunè” o “carbunin”, uomini, invisibili all’osservatore, sulla cui pelle, resa nera dalla fuliggine, stillavano rivoli di sudore, alacremente spalavano, scavavano, zappavano e colmavano grandi ceste che poi, attraverso argani a vapore, raggiungevano lentamente la luce, per essere raccolti sulla coperta.
Dopo la “pesa”, robusti caricatori li ponevano sulle spalle di una folla di uomini seminudi che sembravano cedere, per un attimo, sotto il peso delle coffe ricolme di antracite. Iniziava, poi, in un via vai incessante che saliva e scendeva, quello che sembrava una pericolosa danza di giocolieri. Su strette assi, posizionate orizzontalmente o inclinate in maniera ripidissima, che si flettevano paurosamente al passaggio, i facchini si muovevano in fretta, in un precario equilibrio, per portare il loro carico su vagoni merci di lunghi treni.
Se tenete gli occhi chiusi riuscite a vederli ancora muoversi all’interno di questo mondo.
Questa è la storia che racconta tutta intorno, la Lanterna.
Genova è sempre Genova!!!